Il Reishi, o Fungo Miracoloso, è un alimento che sta cominciando a trovare ampio spazio sulle nostre tavole. Questo non tanto per il suo sapore – in cucina non viene praticamente utilizzato se non per zuppe, in maniera non particolarmente raffinata o ricercata -, quanto per le proprietà che sembrerebbe avere.
Il Reishi altro non è che un fungo, appunto, originario dell'Asia e in particolar modo della Cina. Le leggende e il folklore del continente asiatico contengono svariate storie in cui si menziona questo alimento dalle proprietà eccezionali, cui viene attribuita la capacità di curare ogni ferita e addirittura, talvolta, di risvegliare i defunti dal sonno della morte. Ovviamente la realtà è, purtroppo, meno pittoresca. Tuttavia il Reishi è spesso stato utilizzato come integratore alimentare nel continente asiatico, e pian piano il suo utilizzo sta cominciando a prendere piede anche da noi. Ne esistono due varietà: Reishi Nero, particolarmente diffuso in Cina e il Reishi Rosso, leggermente più grande e dalla forma del cappello più regolare. L'odore risulta gradevolmente legnoso, così come la consistenza. Allo stato selvatico crescono generalmente sullo strato legnoso in decomposizione delle querce e dei castagni.
Attualmente le “reali” proprietà benefiche del Reishi sono ancora dubbie: si sono svolti vari studi ma ancora non si è confermato con certezza che i presunti effetti dovuti al consumo di tale alimento non siano – difficile ma non impossibile – dovuti solamente all'effetto placebo. Tuttavia, sembra invece che il fungo abbia un buon effetto se utilizzato accanto a determinate terapie farmacologiche. L'assunzione generalmente viene effettuata tramite sfruttamento delle fette di fungo secche all'interno di zuppe (cotto, dunque) o bevande (infuso). Decisamente sconsigliato consumarlo in altro modo, o fresco.
Beninteso, lo ripetiamo, si tratta di un integratore e non di un farmaco, pertanto non può considerarsi sostitutivo rispetto ad alcuna terapia farmacologica. Inoltre, è sconsigliabile sia consumarlo in caso si sia subito un trapianto di organi, sia consumarlo in gravidanza o durante l'allattamento: gli effetti non sono ancora stati totalmente studiati e accertati, tuttavia non si ha la certezza sia totalmente innocuo per la salute sia della madre che del bambino.
Attualmente le “reali” proprietà benefiche del Reishi sono ancora dubbie: si sono svolti vari studi ma ancora non si è confermato con certezza che i presunti effetti dovuti al consumo di tale alimento non siano – difficile ma non impossibile – dovuti solamente all'effetto placebo. Tuttavia, sembra invece che il fungo abbia un buon effetto se utilizzato accanto a determinate terapie farmacologiche. L'assunzione generalmente viene effettuata tramite sfruttamento delle fette di fungo secche all'interno di zuppe (cotto, dunque) o bevande (infuso). Decisamente sconsigliato consumarlo in altro modo, o fresco.
Beninteso, lo ripetiamo, si tratta di un integratore e non di un farmaco, pertanto non può considerarsi sostitutivo rispetto ad alcuna terapia farmacologica. Inoltre, è sconsigliabile sia consumarlo in caso si sia subito un trapianto di organi, sia consumarlo in gravidanza o durante l'allattamento: gli effetti non sono ancora stati totalmente studiati e accertati, tuttavia non si ha la certezza sia totalmente innocuo per la salute sia della madre che del bambino.