Spesso si dice che a livello inconscio qualcosa ci porti ogni giorno a scegliere di indossare dei capi di abbigliamento che risultino il più possibile conformi al nostro stato d’animo e che ci consentano di esprimere appieno la nostra personalità.
Proprio in considerazione di quanto appena descritto, non è assurdo pensare che esista un’evidente connessione anche tra il nostro modo di vestirci e la nostra disponibilità sessuale.
Non a caso, recenti studi hanno evidenziato come lasciare il più possibile scoperto il nostro corpo non sia sempre e solo un’esigenza dettata dalla necessità di difendersi dalle alte temperature, quanto piuttosto un segnale inconscio di disponibilità ad un flirt, che tende ad essere espresso, appunto, tramite un abbigliamento sensuale e disinvolto.
A sottolineare questa più o meno spiccata propensione a concedersi ad un atto sessuale possono essere anche i capelli che, soprattutto nel pubblico femminile, giocano un ruolo primario in termini di seduzione: quando i capelli sono sciolti, e magari scivolano delicatamente su porzioni di pelle lasciata nuda, questi rappresentano un segnale subconscio di una certa disponibilità al flirt, segnale che, tendenzialmente viene percepito (anche in questo caso in maniera subconscia) dal proprio interlocutore.
Al contrario, un abbigliamento molto castigato e privo di accenti forti, i capelli raccolti ed i vestiti molto coprenti trasmettono l’idea di una scarsa disponibilità al flirt.
Possono inoltre esserci alcuni aspetti dell’abbigliamento maschile e femminile capaci di confondere le carte; ad esempio, mischiare elementi confacenti al primo ed al secondo status descritto può indicare un messaggio più complesso e non manifesto.
A conferma di quanto l’abbigliamento possa essere legato all’espressione della nostra condizione sessuale, si rimarca la tendenza diffusa presso le comunità Amish e musulmane, i cui esponenti sono soliti sottolineare la loro condizione di castità e di rispettabilità attraverso l’uso di un abbigliamento specifico per ogni condizione.
Proprio in considerazione di quanto appena descritto, non è assurdo pensare che esista un’evidente connessione anche tra il nostro modo di vestirci e la nostra disponibilità sessuale.
Non a caso, recenti studi hanno evidenziato come lasciare il più possibile scoperto il nostro corpo non sia sempre e solo un’esigenza dettata dalla necessità di difendersi dalle alte temperature, quanto piuttosto un segnale inconscio di disponibilità ad un flirt, che tende ad essere espresso, appunto, tramite un abbigliamento sensuale e disinvolto.
A sottolineare questa più o meno spiccata propensione a concedersi ad un atto sessuale possono essere anche i capelli che, soprattutto nel pubblico femminile, giocano un ruolo primario in termini di seduzione: quando i capelli sono sciolti, e magari scivolano delicatamente su porzioni di pelle lasciata nuda, questi rappresentano un segnale subconscio di una certa disponibilità al flirt, segnale che, tendenzialmente viene percepito (anche in questo caso in maniera subconscia) dal proprio interlocutore.
Al contrario, un abbigliamento molto castigato e privo di accenti forti, i capelli raccolti ed i vestiti molto coprenti trasmettono l’idea di una scarsa disponibilità al flirt.
Possono inoltre esserci alcuni aspetti dell’abbigliamento maschile e femminile capaci di confondere le carte; ad esempio, mischiare elementi confacenti al primo ed al secondo status descritto può indicare un messaggio più complesso e non manifesto.
A conferma di quanto l’abbigliamento possa essere legato all’espressione della nostra condizione sessuale, si rimarca la tendenza diffusa presso le comunità Amish e musulmane, i cui esponenti sono soliti sottolineare la loro condizione di castità e di rispettabilità attraverso l’uso di un abbigliamento specifico per ogni condizione.