Replica, riproduzione e dipendenza: la caratteristica principale dei fondi ETF è il seguire in modo fedele il benchmark di riferimento, emulandone proporzionalmente rialzi e perdite di valore. Sebbene tutti gli ETF ‘replichino’ assets con vita propria sui mercati, non tutti gli Exchange Traded Funds selezionano ed operano allo stesso modo, suddivisi invece in due macro categorie: a replica fisica e a replica sintetica (rispettivamente Cash Based e Swap).
Quali principali differenze presentano i due?
Vantaggi e svantaggi fisici e sintetici
Scegliere a priori tra il fisico ed il sintetico è affare non semplice: se col primo infatti si ha la totale trasparenza in merito alla composizione del paniere di beni in replica con l’ETF, il posizionamento tramite contratto Swap lascia aperta l’alea di una minor immediatezza conoscitiva e di un maggior rischio di controparte, dato dal non sapere chi sia il secondo soggetto contraente. Un punto favore dei fisici, insomma, sebbene l’analisi del Tracking error inerenti questi ultimi mostri qualche zona d’ombra: con la replica fisica (completa o su campionamento) il rischio di creare un fondo la cui performance si discosti da quella dell’indice di riferimento è direttamente proporzionale alla scelta di attività uguali per tipologia e numero a quelle del benchmark di riferimento. Un ETF ( http://www.trend-online.com/etf-borsa-italiana.html) che replichi completamente l’indice in esame minimizza lo scarto tra rendimenti, ma si espone all’elevato ammontare di spese di negoziazione e gestione.
Replica precisa, costi contenuti e spread ridotti contraddistinguono invece le qualità di un posizionamento tramite Swap, che presenta vantaggi ulteriori quali la maggiore possibilità di accedere a mercati anche più difficili da raggiungere o più costosi da investire.
Due valide alternative, due tipologie di investimento che, sul medio lungo termine, si sono rivelate per lo più vincenti. Quale prediligere dunque? A livello di risultati effettivi, mediamente gli ETF fisici sono risultati maggiormente performanti rispetto ai secondi, sebbene contraddistinti da livelli di costi maggiori. In tale ottica, la scelta di un investitore più avverso al rischio dovrebbe tendere a ricadere su strumenti a replica fisica, accettando però di correre rischi inferiori a prezzi maggiori.
Vantaggi e svantaggi fisici e sintetici
Scegliere a priori tra il fisico ed il sintetico è affare non semplice: se col primo infatti si ha la totale trasparenza in merito alla composizione del paniere di beni in replica con l’ETF, il posizionamento tramite contratto Swap lascia aperta l’alea di una minor immediatezza conoscitiva e di un maggior rischio di controparte, dato dal non sapere chi sia il secondo soggetto contraente. Un punto favore dei fisici, insomma, sebbene l’analisi del Tracking error inerenti questi ultimi mostri qualche zona d’ombra: con la replica fisica (completa o su campionamento) il rischio di creare un fondo la cui performance si discosti da quella dell’indice di riferimento è direttamente proporzionale alla scelta di attività uguali per tipologia e numero a quelle del benchmark di riferimento. Un ETF ( http://www.trend-online.com/etf-borsa-italiana.html) che replichi completamente l’indice in esame minimizza lo scarto tra rendimenti, ma si espone all’elevato ammontare di spese di negoziazione e gestione.
Replica precisa, costi contenuti e spread ridotti contraddistinguono invece le qualità di un posizionamento tramite Swap, che presenta vantaggi ulteriori quali la maggiore possibilità di accedere a mercati anche più difficili da raggiungere o più costosi da investire.
Due valide alternative, due tipologie di investimento che, sul medio lungo termine, si sono rivelate per lo più vincenti. Quale prediligere dunque? A livello di risultati effettivi, mediamente gli ETF fisici sono risultati maggiormente performanti rispetto ai secondi, sebbene contraddistinti da livelli di costi maggiori. In tale ottica, la scelta di un investitore più avverso al rischio dovrebbe tendere a ricadere su strumenti a replica fisica, accettando però di correre rischi inferiori a prezzi maggiori.